Tornando in aereo ad Atene al termine delle vacanze di Pasqua trascorse ovviamente in Italia, leggevo in una rivista (tra quelle della mia scorta in italiano) un articolo che parlava della difficile decisione che devono prendere i ragazzi quando passano dalle medie al liceo e nella scelta successiva dell'università, il titolo era ''La mia riforma per Marta che l'anno prossimo inizia il liceo. Non solo Gelmini: ecco una proposta per un alleanza genitori- professori-studenti''.
Automaticamente mi è tornato alla mente un discorso venuto fuori ad una riunione dell' associazione dei genitori. Si parlava quel giorno infatti di orientamento scolastico, la mamma di uno studente del liceo manifestava le sue preoccupazioni, non solo perchè ad Atene ci si sente un po in disparte, un po' dimenticati e lontani dai vari programmi o uffici di orientamento scolastico; ma anche perchè, come mi è sembrato di capire, tanti ragazzi fanno delle scelte che poi non riescono a portare avanti. Quindi, vanno in Italia, poi non riescono ad integrarsi o chi sa cosa, non passano gli esami e vogliono tornare a casa!
Ad Atene esiste solo il liceo scientifico che quindi porta a indirizzarsi in automatico o quasi, infatti offre una base culturale generale per seguire un indirizzo universitario di tipo tecnico-scientifico, anche se non tralascia una preparazione umanistica. Da non sottovalutare è il fatto di doversi trasferire in italia, per proseguire gli studi universitari, questo comporta ulteriori problemi perchè evidentemente, tanti, non sono pronti ad affrontare in una volta tutti questi cambiamenti. Mi sono detta tra me e me ( io non mi sono ancora trovata ad affrontare questi problemi, mia figlia ha solo 6 anni) ecco i soliti bamboccioni figli di italiani che non si sanno gestire da soli! In realta questa risposta non mi bastava, non mi convinceva, anche perchè in questa generazione di adolescenti si avverte un malessere generale, malessere che forse abbiamo fatto in tempo a sentire già noi usciti dall'università, la paura di non trovare un lavoro di aver fatto la scelta sbagliata... e leggendo l'articolo su Vanity Fair di Alessandro D'Avenia che insegna lettere in un liceo milanese, mi sono illuminata, ve lo riporto in parte :
Chiamiamola Marta 13 anni non sa da dove cominciare e confida in rete il suo silenzioso tormento al mondo, un mondo di adulti sul divano della stanza accanto. La paura( del futuro) è il nemico che paralizza Marta e quelli come lei che ho in classe . Quella paura, prima ancora che in loro, è negli occhi di chi dovrebbe iniziarli alla vita; e i ragazzi con inattaccabile coerenza non vogliono più crescere, perchè la vita non li aspetta.
C'è un occasione da non perdere: rendere questa scelta una tappa di crescita personale e familiare, perchè Marta diventi sempre più Marta. Come? Talenti e passione. ...Per educare occorre avere lo sguardo al futuro e sapere incoraggiare segnali ancora tenui al presente. La cornice in cui questo può accadere è un alleanza genitori-professori-studenti.
Ad Atene la scuola italiana offre solo il liceo scientifico, quindi c è poco da scegliere! ma credo che un colloquio iniziale tra studente-figlio, genitori ( entrambi), e professori, possa essere utile comunque per instaurare una relazione che può funzionare, come ogni relazione vera, solo se ognuno dà all'altro ciò di cui l'altro ha bisogno. ...Marta ha bisogno dei due pilastri educativi fondamentali per la sua età: contenere la paura dell' ignoto e mettersi in movimento con le sue risorse reali verso una meta, ardua ma possibile. L'inizio di un nuovo corso scolastico ( elementari, medie, liceo) è una formidabile occasione per conoscere e crescere i propri figli: che cosa guardano, che cosa li appassiona?....solo così Marta forte dello sguardo di adulti alleati che gartantiscono l'esistenza del porto, sarà disposta a lanciarsi in mare aperto per la sua odissea. Potrà farlo solo se chi fa il tifo per lei le trasmettetterà la certezza che la sua irruzione nel mondo adulto è apportatrice di novità, che senza di lei andrebbero perdute. Da quì qualunque adolescente è disposto a cominciare.
Allora genitori armiamoci di coraggio e facciamo vedere questo sguardo sicuro ai nostri figli, perchè, visto i tempi che corrono gli adolescenti di oggi ne hanno bisogno più di quanto ne avessimo bisogno noi e i nostri genitori!
D. R
Nessun commento:
Posta un commento